Un incidente in moto può trasformarsi in un’esperienza traumatica se non si interviene prontamente e con la giusta consapevolezza. Il motociclista coinvolto, così come chi lo assiste, deve agire rapidamente e con precisione. Il primo obiettivo è la tutela della salute delle persone coinvolte, il secondo è la corretta gestione degli aspetti legali e assicurativi che seguiranno.
Intervento sanitario e obblighi legali
La priorità immediata è quella di allertare i soccorsi. In caso di feriti, anche lievi o se sospetti traumi, è fondamentale chiamare il numero unico per le emergenze, il 112. Se la viabilità è compromessa o il contesto è complesso, può essere opportuno contattare anche 113 o altre autorità competenti. È importante non muovere i feriti, a meno che non ci sia un pericolo immediato, come un incendio o la presenza di veicoli in movimento.
Il comportamento di chi arriva sul luogo dell’incidente è regolato dall’articolo 189 del Codice della Strada, che impone di fermarsi, prestare assistenza e fornire le proprie generalità. Omettere questi obblighi può integrare l’elemento penalmente rilevante di omissione di soccorso.
Prestare soccorso con attenzione alla persona infortunata
Chiunque si trovi a prestare assistenza deve procedere con cautela. Se il motociclista coinvolto è incosciente, è raccomandato non rimuovere il casco se non si è adeguatamente formati e solo se è strettamente necessario per garantire le vie respiratorie: in genere, però, è meglio attendere i soccorsi, salvo casi di estremo pericolo immediato.
Finché non arriva il personale medico, bisogna monitorare lo stato vitale dell’infortunato e, se possibile, mettere in sicurezza l’area: segnalare adeguatamente la presenza di pericolo, intervenire solo se consapevoli e addestrati, e soprattutto non peggiorare la situazione con movimenti scorretti.
Documentare e conservare la scena dell’incidente
Subito dopo, e se le condizioni lo consentono, è estremamente utile documentare nel dettaglio la scena del sinistro. Fotografie e video devono mostrare i veicoli coinvolti, i numeri di targa, i danni, la segnaletica, le condizioni del manto stradale e gli elementi dell’ambiente circostante. Se presenti, è opportuno raccogliere le generalità di eventuali testimoni e annotare la loro versione dei fatti, preferibilmente firmandola su verbale.
Se intervengono le forze dell’ordine, la scena deve rimanere intatta fino al loro arrivo per permettere rilievi oggettivi e accurati a supporto del verbale.
Assicurazione, constatazione amichevole e verbalizzazione
Se non è necessario il verbale delle autorità, si può compilare il modulo di constatazione amichevole (CAI, già conosciuto come CID), importante soprattutto se c’è accordo tra le parti. Questo documento agevola anche l’avvio della procedura di risarcimento diretto, riducendo tempi e complessità.
Se, invece, la dinamica non è condivisa o il sinistro è complesso, è meglio lasciare che le forze dell’ordine facciano un verbale ufficiale. In ogni caso, è fondamentale informare la propria compagnia assicurativa, allegare foto, video, testimonianze e descrizioni accurate, per proteggere i propri diritti nel caso di richieste di risarcimento.
Iter risarcitorio: diretto, ordinario e Fondo Vittime della Strada
In molti casi, se l’altro veicolo è identificato e assicurato, si può attivare la procedura di risarcimento diretto: si richiede il risarcimento alla propria compagnia quando le condizioni previste (due veicoli, contatto, danni lievi, veicoli assicurati) sono soddisfatte. Questo consente tempi più rapidi nella liquidazione.
Se i danni sono gravi o il veicolo responsabile non è assicurato o è fuggito, bisogna richiedere il risarcimento tramite il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada. In caso di risarcimento ordinario rivolto alla compagnia della controparte, bisogna attendere l’offerta: la legge stabilisce tempi massimi (30 giorni con CAI, 60 giorni senza, fino a 90 giorni se ci sono lesioni).
Se la proposta non è soddisfacente, si può presentare un reclamo, chiedere conciliazione, o ricorrere alle vie legali, preferibilmente con l’assistenza di un legale esperto in infortunistica stradale.
Un’azione consapevole salva vite e diritti
Un comportamento tempestivo, informato e consapevole dopo un incidente in moto è fondamentale per salvare vite e tutelare i propri diritti. Chiamare i soccorsi, prestare assistenza con cautela, documentare tutto, collaborare con le autorità, e seguire correttamente le procedure assicurative possono fare la differenza. Solo così si evita di trovarsi impreparati e si contribuisce a una ricostruzione chiara e tutelante dei fatti.