In moto o in scooter: sicurezza passiva sotto il riflettore

12 Febbraio, 2020

Sicurezza passiva in moto. Di che cosa si tratta? Qual è la differenza fra sicurezza attiva e sicurezza passiva? Perché è importante conoscere la sicurezza passiva oltre alla sicurezza attiva? perché questo deve avvenire in modo particolare per i motociclisti?

Possiamo definire la sicurezza passiva tutto quell’insieme di accorgimenti inerenti alla tecnica, alla tecnologia, all’intelligenza del pilota, del passeggero, all’intelligenza di chi prima di noi ha predisposto alcuni elementi intorno a noi (fra poco entreremo nel dettaglio) alla preparazione, ai riflessi e ai dispositivi a mezzi e persone dedicati, che portano a ridurre al minimo gli effetti di un incidente.

tutto questo per una definizione molto semplice che arrivi immediata ad ognuno. Il primo pensiero che vi verrà in mente sarà quello per cui la sicurezza passiva su due ruote è sicuramente inferiore a quella in auto o in generale su mezzi a quattro (o più) ruote.

Sicurezza attiva (in moto)

La sicurezza attiva (in generale, ma qui, nella fattispecie, in moto) è l’insieme di quanto sia tale da poter evitare qualunque tipo di rischio fino al verificarsi di un incidente: controlli accurati periodici, verifiche dei parametri che contribuiscono a mantenere alto il livello di sicurezza del mezzo come pressione delle gomme, usura del battistrada, efficacia dei freni, e perfino l’assicurarsi di mettersi alla guida solo in condizioni, sia delle persone a bordo che dell’ambiente circostante, di massima sicurezza ed affidabilità sono solo alcuni degli elementi che concorrono alla sicurezza attiva.
Perfino la scelta di fermarsi ai primi cenni di stanchezza può rientrare nel contenitore degli elementi di sicurezza attiva in moto. Lo sono anche la pulizia della visiera, la sensibilità attraverso i guanti e molto altro ancora.

Sicurezza passiva (in moto)

A questo punto, invece e purtroppo, ci troviamo a contare sulla punta delle dita gli elementi che concorrono a dar vita ad una adeguata sicurezza passiva. Sempre che di adeguatezza si possa parlare per quanto concerne le due ruote.
Mentre in automobile gli elementi di sicurezza passiva possono essere moltissimi e, dato ancora più importante, sempre in aumento, per quanto concerne i motoveicoli, le possibilità di lavorare ad un aumento consistente della sicurezza passiva sono davvero poche. Pensate a come, ad esempio, nella fase di frenata in automobile, la tecnologia possa subentrare al controllo umano per favorire il miglir prigress di interventi per assicurare una solida ed efficace fermata in ogni possibile condizione. In moto questo perde enormemente di significato. Il rischio è, ad esempio, che un istante dopo il verificarsi della necessità di una frenata improvvisa, mentre si attiva una qualunque tecnologia, il motociclista potrebbe già potersi non trovar più in sella al suo mezzo. Sconvolgente.

Ecco spiegato, con un semplicissimo esempio, come la sicurezza passiva in moto sia, in moltissimi casi, del tutto aleatoria.

E’ vero altresì che si può comunque fare moltissimo per combattere tutti i possibili rischi di avere effetti drammatici in seguito ad un incidente in moto. Pensate ad esempio a come sono realizzati i guardrail lungo le nostre strade. Una caduta dalla moto può portare il pilota ad impattare un guardrail la cui sponda può trasformarsi in una lama pericolosissima per la vita del motociclista. Ecco che scopriamo come si possa fare molto per la sicurezza passiva, quella in seguito ad un incidente stradale.
Molte nazioni si stanno muovendo per considerare le loro strade, non solo per gli automobilisti, ma anche per i motociclisti, anche se minori in numero, importanti per la sicurezza dei viaggiatori. Moltissime sono anche le case produttrici di motocicli e ciclomotori che stanno ipotizzando una serie di tecniche e tecnologie a favore della sicurezza passiva.

A cosa serve conoscere la sicurezza passiva?

Come per ogni altra conoscenza, questa nello specifico, inerente alla sicurezza passiva, è un qualcosa che può tornare utile quando meno ce l’aspettiamo. La conoscenza ci porta a vedere le cose più chiaramente, forse questo potrebbe essere ininfluente in mille circostanze ma alla mille ed uno potrebbe fare la differenza e significare un notevole risparmio di sofferenza e danno. Il sapere è da considerarsi sempre migliore del non sapere, poiché questo può aiutarci, ad esempio, nelle scelte che facciamo ogni giorno per il nostro piacere in moto e per la nostra sicurezza. La scelta della giacca, effettuare un corso avanzato di guida, conoscere attraverso la pratica l’abs del nostro mezzo e come risponde ad improvvise frenate e tanto altro può allenarci a ridurre al minimo gli effetti di un imprevisto in moto.

Per concludere siamo di nuovo a sottolinearvi che le nostre rubriche hanno ancora la volontà di condividere con voi le nostre esperienze, la nostra conoscenza al fine di migliorare il vostro rapporto con la vostra moto e contribuire quindi al piacere della guida.

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