La storia delle moto BMW: più di 100 anni di successi

07 Maggio, 2021

Il brand di cui ti andremo a parlare è sicuramente uno dei più iconici e famosi: preparati a scoprire la storia delle moto BMW!

L’inizio, tra aerei e treni

BMW significa Beyerishe Motoren Werke, letteralmente “fabbrica bavarese di motori”. Motori che però, originariamente, sono di aerei. E già questo dovrebbe farti capire che i primi anni sono un po’ complicati. Come appena detto, l’originale BMW produce muori di aerei e viene fondata nel 1916. Nel 1922 però l’azienda è convertita alla produzione di freni per treni e cambia nome. Lo stesso anno il marchio BMW viene adottato dalla Beyerishe Flugzeuwerke AG che farà poi coincidere l’anno di fondazione della casa motociclistica col proprio (1917). 

I primi prodotti

Il primo motore BMW risale al 1920: aveva 500 cm3 di cilindrata ed era montato su una due ruote del marchio Victoria. Ma sarà nel 1922 che arriva la prima moto interamente BMW: il motore rimane lo stesso, ma ovviamente tutto il resto è interamente ripensato. Così, nel 1923, si avvia la vera e propria produzione. E questa è la prima pietra miliare della storia delle moto BMW. 

La R32 – questo è il nome della moto – ottiene subito un buon successo commerciale: e già due anni dopo la produzione si allarga. Nel ’25 esce la R37: una moto decisamente sportiva, pensata per le competizioni (che al tempo però si tengono con veicoli regolarmente targati). Ne furono prodotti solamente 152 esemplari, cosa che nel tempo la rese una moto particolarmente ambita dai collezionisti. 

L’espansione e la crisi del ’29

Da questo momento l’offerta della casa bavarese inizia ad espandersi sempre più e a proporre cilindrate sia più piccole che più grandi della 500 prodotta finora. Va detto però che le BMW già da allora sono moto molto esclusive. La produzione totale si aggira intorno ai 5.000 esemplari: un numero nettamente inferiore rispetto a quelli dei marchi più popolari. 

Subito dopo però scoppia la crisi economica del ’29 che segna una prima battuta d’arresto nella storia delle moto BMW. L’azienda inizia a vendere a rate i propri prodotti pur di non arrestare le vendite e contemporaneamente inizia a produrre anche autoveicoli, che stanno prendendo – letteralmente – sempre più strada. Un modo decisamente proattivo di reagire alla situazione. 

Quindi sì: la BMW nasce prima come casa motociclistica e poi come casa automobilistica. Lo sapevi?

La seconda guerra mondiale ed il dopoguerra

Le strategie messe in atto consentono di mantenere una buona produzione fino alla seconda guerra mondiale, con proposte avveniristiche che garantiscono prestazioni decisamente sopra la media del periodo. Inevitabilmente, con lo scoppio della guerra le cose cambiano. La produzione cessa nel 1941 tranne che per un modello militare: la R12 in versione sidecar. Tra l’altro il comando militare tedesco impone una standardizzazione di alcune parti per evitare la dispersione di risorse e la facilità di reperimento ed interscambio dei pezzi di ricambio. La R12 è praticamente identica alla concorrente Zündapp

Il periodo post bellico

Al termine della seconda guerra mondiale alla Germania viene imposto un blocco della produzione di moto di cilindrata superiore ai 250cm3 che dura fino al 1949. Ovviamente anche la BMW deve sottostare a queste imposizioni. Poi però la produzione riprende, anche se è nel 1955 che l’azienda rinnova completamente la propria gamma che – forte di un successo di vendite – verrà già aggiornata nel 1960. Tra l’altro, nella seconda metà dello stesso decennio, l’azienda si affaccerà oltreoceano lanciandosi sul mercato statunitense con modelli ad hoc. 

Dalla crisi alla rinascita

Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 tutto il mercato motociclistico subisce una battuta d’arresto. Se finora le due ruote erano state il mezzo di trasporto per eccellenza, ora la diffusione di massa delle utilitarie – spesso più economiche e sicuramente più comode – le soppianta. Per quanto riguarda la BMW a questo si aggiungono anche grandi – ed erronei – investimenti nel settore automobilistico che portano tutta l’azienda in serie difficoltà. 

Ma nonostante si fosse pensato di chiudere il reparto motociclistico, nel 1969 viene lanciata una nuova serie: la Serie 5. Come vedi, la storia delle moto BMW è ricca di reazioni (giuste) alle difficoltà. E infatti questo lancio riporta l’azienda nell’olimpo delle moto turistiche comode e affidabili

La nascita di BMW Motorrad

Il 1° gennaio 1976 la parte motociclistica viene scorporata dall’azienda madre e nasce la BMW Motorrad Gmbh. Un cambiamento che dà indipendenza operativa e finanziaria, ma che nei primi anni deve fronteggiare il grande calo dovuto all’avanzata delle case giapponesi. Così, nel 1979 i vertici dell’azienda sono rivoluzionati ed inizia un periodo di rinascita

Gli anni ’80

Nello stesso anno inizia la partecipazione a competizioni fuoristradistiche, i cui modelli realizzati appositamente verranno lanciati sul mercato l’anno dopo. La BMW si lancia così nel settore dell‘enduro e – seppur inizialmente con le dovute remore – ottiene un successo. Parallelamente la realizzazione di un nuovo motore ed un attentissimo (e se vogliamo per i tempi avveniristico) piano di marketing consolidano definitivamente l’azienda: l’attenzione all’ambiente ha un ruolo centrale nella produzione di motori poco inquinanti e la produzione di accessori marchiati BMW segnano l’inizio di una nuova era. 

Dagli anni ’90 a oggi

Gli ultimi 30 anni della storia delle moto BMW sono segnati dalla determinazione di fronteggiare il successo delle case giapponesi continuando ad innovare senza snaturare la propria identità. Un progetto iniziato nei primi anni ’90 e che ha dato i propri frutti nel tempo. Oggi le BMW sono moto belle, sicure e che regalano grandi soddisfazioni in città come fuoristrada. Dai un’occhiata alle moto BMW che abbiamo in concessionaria e vieni a vedere dal vivo tutti i modelli! 

 

Riconoscimento editoriale: Karolis Kavolelis / Shutterstock.com

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